Cominciamo dalla Medina di Fez, una delle medine più grandi epopolate del mondo...
Questo è il servizio di nettezza urbana all'interno della Medina...
Questo è il mezzo di trasporto più usato...
Questo è uno dei meravigliosi laghi azzurri nella regione del Taounate...
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Ed eccoci invitati a pranzo in una tenda berbera sulle rive del lago, a chilometri e chilomteri dai centri abitati. Il piatto tradizionale che ci è stato offerto è il classico Tajin di carne con patate.
Si mangia seduti in cerchio, al centro c'è il piatto principale e ciascuno si serve da solo con le mani, aiutandosi con il pane arabo.
Ogni giorno i pastori trasportano le pecore da una parte all'altra del lago con delle barchine piccolissime che sembrano affondare ogni volta che viene caricata un'altra pecorella!!!
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Ecco la tenda berbera in un paesaggio praticamente deseerto...
E il mitico Fiorino della Fiat! Ahahah! Chissà come ci è arrivato!
Simbolo arabo attaccato sul finestrino del Fiorino... Purtroppo non ricordo il significato...
Mercato di verdure...
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Un vicoletto della bellissima Chefchaouen, al nord del Marocco, con il suo caratteristico azzurro che contraddistingue tutta la piccola cittadina...
Altri scorci del lago nella valle del Taounate...
Strade periferiche tra Fez e Chefchaouen...
La famosissima conecria di Fez. E' la più antica del mondo e ancora oggi vengono utilizzati gli stessi metodi tradizionali di un tempo. Tutti i colri sono naturali: il rosso si ricava dal papavero, il giallo dallo zafferano, il marrone dall'henné e il verde dalla menta selvatica.
La visita alle concerie può rivelarsi un’esperienza unica in quanto permette di osservare da vicino condizioni di lavoro che sarebbero già state giudicate non umane nel Medioevo. Ai lavoratori immersi sino al ginocchio nelle vasche per tingere le pelli si aggiunge l’odore della carne in putrefazione e del guano di piccione, ingrediente usato nella concia delle pelli perché molto ricco di ammoniaca.
Ai visitatori, per alleviare la puzza che regna ovunque, viene dato un ramoscello di menta da tenere costantemente sotto il naso. Tutto questo mentre si cammina su strette stradine in salita sul cui fondo corre un rivolo di liquido indefinito.
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